Edmil Albertone e Cinzia Passuello ok alla Marcia della Vendemmia
Domenica ad Asti si è disputata la 16° edizione della Marcia della Vendemmia la ormai classica di inizio autunno organizzata dal G.S.D. Brancaleone in collaborazione coi volontari dell’A.i.s.m., la corsa prevedeva sia la marcia competitiva che quella non competitiva, e una minimarcia per i bambini di 0.7 km, la corsa era a scopo benefico in quanto l’intero ricavato era devoluto all’Aism.
Il percorso interamente su asfalto di 6.63 km a rilevazione gps, prevedeva partenza ed arrivo in Via Mons. Marello (di fronte all’Hotel Salera), dopo il primo chilometro in discesa il tracciato proseguiva in pianura sino al 3 km dove vi era da affrontare la salita di Via Tosto , scollinati il finale di gara prevedeva discesa e pianura a parte un’ ultimo strappo di 300 m per riportare glia atleti in Via Mons. Marello, il successo della gara maschile è andato ad Edmil Albertone del Gruppo Città di Genova che precedeva Galliano Daniele dell’Alba Mondo e Prandi Mario del Cambiaso Risso di Genova. Migliori astigiani gli atleti del Brancaleone Massimo Dellaferrera, Gandolfo Marco e Panza Michele rispettivamente 5° , 9° e 10° assoluti.
Tra le ragazze dominava la corsa bissando il successo di domenica di Villanova Cinzia Passuello la forte atleta del Vittorio Alfieri, al secondo posto si classificava Rinaldi Nadia del Brancaleone, mentre come altre astigiane conquistavano il 4° e 5° posto assoluto Piano Simona e Petito Maria.
Tra le società domina il G.S.D. Brancaleone Asti con 59 iscritti che precede il A.S.D. GATE-CRAL INPS con 32 iscritti , al terzo posto l’altra astigiana S.S. Vittorio Alfieri con 29 iscritti , al 5° e al 8° posto le formazioni del D.L.F. con 18 iscritti e la Polisportiva Mezzaluna con 5 iscritti.
Buon successo di partecipanti con 153 classificati alla corsa competitiva a cui vanno sommati tutti i camminatori e i ragazzi della minimarcia, manifestazioni come questa dove si abbina lo sport all’attività benefica dovrebbero essere più numerose, in quanto con la fatica di corridori e sportivi si può, anche se in piccola parte, dare un contributo a chi durante la vita quotidiana sostiene le persone ammalate.
Matteo Milanese