Elezioni Lnd: l’intervista alla candidata Nadia Germano

28 settembre 2012 | 18:57
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Elezioni Lnd: l’intervista alla candidata Nadia Germano

E’ originaria di Alba la nuova candidata per la Delegazione Calcio Femminile Regionale, che appoggerà Chiaffredo Gallo verso le elezioni del Rinnovo delle Cariche LND per il quadriennio 2012-2016: si tratta di Nadia Germano, ex giocatrice di Juventus ed Alba, che il collega di Campioni.Cn ha deciso di incontrare nelle settimane antecedenti alle elezioni.

Sig.na Germano, come è nata la decisione di appoggiare la candidatura di Chiaffredo Gallo?

Chiaffredo, innanzitutto, è un amico che gode della mia stima professionale, dato che ho avuto modo di collaborare con lui e conoscerlo sotto questo punto di vista. Una persona concreta e sensibile, due qualità che non spesso si trovano in giro, e che meno ancora si accomunano. Avevo già avuto altre proposte dalla Federazione, in passato, ma ho sempre preferito rifiutare per lavorare ed imparare sul campo, anche perchè pensavo che avere un ruolo federale non mi permettesse di operare attivamente e concretamente sui miei progetti. Finché non ho ricevuto la chiamata di ‘Fredi’, che aveva letto il mio progetto sul calcio femminile: ho ascoltato il suo programma di lavoro, lui le mie idee e ci siamo trovati d’accordo! Un nuovo modo di vedere il calcio”.

Ha deciso di seguire una disciplina poco valorizzata, si può fare qualcosa per il calcio femminile?

“Non si può fare qualcosa… si deve fare qualcosa! Di diverso aggiungerei. Ma sempre a piccoli passi. Il progetto che abbiamo in mente può sembrare ambizioso, a tratti utopico, solo il tempo ci dirà se siamo dei pazzi”.

Come mai il calcio femminile in Italia non riesce a prendere piede?

Le motivazioni per cui il calcio femminile resta uno sport “minore” sono molte, ma non credo che tutto si riduca ad una questione di visibilità o interessi, come molti pensano e dicono. I problemi sono altri, li stiamo valutando e discutendo, e cercheremo di ovviare quanto meno ad alcuni. Come dicevo, un passo alla volta. La prima cosa da fare è sicuramente partire dalla base, dal settore giovanile scolastico. Per questo ci vorranno tempo e pazienza, da parte di tutti”.

Le scuole vedono di cattivo occhio questo sport, come mai?

“Ho la fortuna di essere impegnata attivamente in alcuni progetti che a volte coinvolgono anche le scuole, ma non solo. Raramente abbiamo trovato qualche porta chiusa. Dipende sempre da come si bussa e come ci si presenta. Un amico, consulente in una missione in Africa, un giorno mi disse: ‘Appena sono arrivato ho visto che c’erano moltissime cose da rinnovare. Ma prima mi sono seduto con loro, ho mangiato con loro, ho dormito con loro, poi ho iniziato a suggerire qualche cambiamento’”.

Di cosa ha bisogno il calcio femminile, dove bisogna intervenire?

Credo che la risposta a questa domanda sia direttamente collegata a quella precedente. Per quanto qualcosa ci sembri non funzionare, non sempre un cambiamento radicale è la soluzione! Spesso è più importante capire perché ci sono determinati problemi, sedendosi a tavolino con le società, ascoltandole e magari trovando poi insieme una soluzione. Di contro, però, chiediamo una collaborazione nella condivisione dei nostri obiettivi. Due persone che sono sulla stessa barca, avanzano più velocemente se remano insieme, e nella stessa direzione!”

Fai una promessa alle società ‘in rosa’…

“Innanzitutto per attuare il nostro piano di lavoro, come dice sempre Fredi, è necessario prima essere eletti (sorride, ndr). Battute a parte… più che una promessa, di sicuro posso assicurare che metteremo in gioco le nostre idee. Come stiamo già facendo, con volontà e passione”.

Andrea Rubiolo