Canelli, ordine e un pizzico di fortuna imbrigliano le Colline

1 ottobre 2012 | 13:48
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Canelli, ordine e un pizzico di fortuna imbrigliano le Colline

Il gap tecnico tra le due portabandiera del calcio astigiano in Promozione delineava sulla carta un match a senso unico, sul campo invece (ma le premesse c’erano) Golia non ha sconfitto Davide. Nel calcio lo sbagliare gol è di fatto un demerito e le Colline hanno perseverato su questo difetto d’inizio stagione tanto da sollevare il dubbio che sia nel dna di questa squadra: attrezzata ma poco “cattiva” sotto rete e nelle ultime due uscite, come dichiarato dal suo stesso allenatore, senza la dose sufficiente di animus pugnandi.

Nessun processo però, stiamo parlando di una squadra imbattuta tanto in campionato quanto in Coppa e che ha fermi ai box Falletta, Feraru e Pollina: tre autentici “big”, sull’ultimo dei quali siamo pronti a scommettere che infonderà quel killer instinct necessario sotto porta.

E il Canelli? Autoretrocesso in estate con tanto di querelle politica sull’affidamento della società, poi una rosa zeppa di giovani e un mister all’esordio nei “senior”: ce n’era abbastanza per un campionato di pura sofferenza invece Stefano Mezzanotte ha presto trovato una quadra grazie anche all’arrivo di Cherchi – proprio dalle Colline – e Fanzone, quest’ultimo un elemento che se ritroverà la condizione dopo i guai fisici potrà far rivedere il suo pedigree di livello.

A nostro modesto parere le squadre si costruiscono dalla spina dorsale e gli spumantieri ne hanno una: Bucciol, portiere navigato, Talora, difensore centrale né per nascita né per convinzione ma di fatto ottimo nel ruolo, Paroldo, centrocampista d’esperienza per la categoria e il già citato Cherchi. Intorno, dei giovani abbastanza “leggerini” comunque contestuali al livello degli ultimi anni, non certo eccelso.

La rotta è però tracciata e le parole del tecnico nel dopo-gara: “non sono contento del gioco espresso nel secondo tempo, pur in superiorità numerica non siamo riusciti a gestire bene palla“, lasciano presupporre che la voglia di crescere e migliorare sia tanta.

Marco Porcellini