Francesco Pellitteri: “Gli incarichi non danno superpoteri”

24 ottobre 2012 | 09:03
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Francesco Pellitteri: “Gli incarichi non danno superpoteri”

“Sono presidente di un’associazione culturale e sportiva che si occupa di fumetti e di attività sportive alternative e devo constatare che in Italia, e in particolar modo nella nostra città, a quanto pare, negli uffici pubblici non vigono le procedure standard ma l’umore attuale del personale incontrato di volta in volta.
Come qualcuno saprà, le vicissitudini che al momento sta attraversando la Provincia di Asti stanno destando non poche problematiche e le associazioni sportive ne stanno pagando il conto con disservizi sugli impianti sportivi.

Io e il mio vice-capitano della squadra abbiamo appositamente approfittato di una mattinata libera dal lavoro per recarci negli impianti di competenza comunale per vedere di trovare una eventuale sistemazione degna di tale nome. Dopo esserci recati all’Ufficio Sport di Via Gerbi, abbiamo ottenuto i nominativi di alcune palestre e in seguito abbiamo iniziato il giro tra le scuole, medie ed elementari, per visionare gli impianti.

In alcuni istituti non abbiamo avuto alcun tipo di problema a visionare, prendere le misure e fare alcune foto, al massimo le domande del personale erano per lo più di curiosità sulla nostra attività, l’hit ball, non molto nota e abbastanza particolare, ma i rilevamenti non sono mai stati un problema.

Per una scuola elementare del terzo circolo invece ci teniamo a segnalare che, a nostro avviso, il trattamento riservatoci non è stato sicuramente dei migliori.
La signora con cui abbiamo avuto a che fare, forse non troppo sicura della procedura più corretta, ci è sembrata fin da subito titubante e contraddittoria; inizialmente ci ha chiesto i documenti, che abbiamo prontamente consegnato, poi è iniziato un terzo grado quanto meno bizzarro: “Avete un cartellino?” oppure “Come faccio a sapere chi siete?”… Mano a mano la situazione diventava sempre più surreale e il comportamento del “dirigente” sempre più indispettito e sgarbato, quasi avesse avuto a che fare con dei guastatori. Ha quindi chiamato l’Ufficio Sport del Comune di Asti e ha anche avuto il coraggio di dire che la responsabile “non sa chi siete”.

Ho dovuto farmi riconoscere al telefono, cercando di spiegare la situazione sdrammatizzando, e la dipendente scolastica, dopo aver riagganciato ci ha simpaticamente accompagnato alla porta, dicendoci di non provare nemmeno a recarci nelle altre scuole del medesimo circolo (le altre crollassero?), che ha la responsabilità di oltre 300 bambini (sindrome di Superman? O meglio, Wonder Woman?) e che non può permettersi di farci entrare “per come vi presentate”, affermazione quest’ultima che ci ha lasciato alquanto basiti.

Fortunatamente ci siamo poi recati all’Ufficio Istruzione dalla dottoressa Picco che ci ha rincuorati, non ci presentavamo male, e che ci ha accordato la diramazione di una segnalazione ufficiale ai circoli per darci il permesso, anche se, a suo dire, fino a quel giorno non vi era mai stato bisogno.

Non vogliamo assolutamente dire che la scuola del terzo circolo avrebbe dovuto farci fare quello che volevamo (manco avessimo chiesto di fare la lotta nel fango in palestra) siamo consapevoli del fatto che esistano delle procedure da rispettare per evitare che chiunque possa accedere liberamente alle strutture scolastiche pubbliche, tuttavia in altri istituti siamo stati accolti diversamente, addirittura in un altro circolo, il sesto, ci sono state dette le medesime cose dal personale ivi presente, ma in tutt’altra maniera.
Se non fossimo stati trattati da criminali, se non ci fossimo sentiti umiliati dal comportamento del dirigente, probabilmente non avremmo sentito la necessità di questa segnalazione.

Quello che ci chiediamo adesso è: esiste una procedura standard per il comportamento e l’accoglimento di persone estranee? Esiste il principio della buona fede? Come ci si deve presentare per essere considerabili degni di un trattamento umano? Da un grande potere derivano grandi responsabilità, ma gli incarichi non danno i superpoteri. Viva Spiderman.”

Francesco Emanuel Pellitteri
ASD Fantasticlub