Pellegrini dell’Asti Orange dice addio al calcio giocato

1 ottobre 2012 | 14:50
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Pellegrini dell’Asti Orange dice addio al calcio giocato

Un giocatore che da molti anni calca i campi della massima serie, sempre in squadre di vertice e con un palmares invidiabile( 1999: Campione brasiliano con la selezione Paulista; 2003-2004: Supercoppa e Coppa Italia con il Prato; 2004: vicecampione del mondo con la Nazionale Italiana; 2005: terzo posto all’Europeo con la Nazionale Italiana; 2007: vicecampione europeo con la Nazionale Italiana; 2008-2009: Scudetto e Supercoppa con la Luparense; 2009-2010:Supercoppa con la Luparense; 2011-2012: Coppa Italia con l’Asti calcio a 5).

“Un vero signore sia dentro sia fuori dal campo”: così lo descriveva il suo amico Kazuo Honda (quando ancora non ci si sognava che potesse vestire i colori nero-arancio) e il pivot nippo-brasiliano non si sbagliava. Dispiace che un’atleta come Pellegrini non possa più dare sfoggio della propria classe e della tecnica sopraffina. Per chi scrive è stato un onore avere anche solo la possibilità di “giocare contro” in una estiva partitella tra amici. Una visione di gioco e una capacità tattica che da vicino è ancor più impressionante. Ma la vita continua e la sua avventura sportiva pure.

De, cosa provi?: “È una sensazione strana. L’idea di non poter più giocare mi intristisce molto. So che, per motivi anagrafici, non avrei potuto giocare per altri 10 anni, ma ancora uno o due speravo di farli. Purtroppo i medici mi hanno fermato.”

E adesso?: “La mia esperienza con l’Asti calcio a 5 non finisce qui. Ho subito parlato con la società, che in questo periodo mi è stata vicinissima e che mi ha, ancora una volta, stupito per il comportamento tenuto. Da ora inizia la mia seconda vita sportiva: infatti, oltre ad allenare gli esordienti e far parte dello staff del settore giovanile, la dirigenza mi ha inserito nell’organico della prima squadra, come collaboratore tecnico di Tabbia e Cafu. Insieme a Nino Milosevic farò da collante tra giocatori, staff tecnico e società”.

Come sarà questo passaggio?: “È una cosa totalmente nuova per me. Ho iniziato la preparazione con i miei compagni, quindi la prospettiva, finora, è stata quella del calciatore. Ora mi trovo con un altro ruolo, anche se mi sento ancora calciatore. Ho molto da imparare e sono a disposizione”.

Come vedi il tuo futuro?: “La mia vita è sempre stata nel calcio a 5. Ho fatto molti sacrifici per il futsal, come abbandonare gli studi e il mio Paese, ma sono stati fatti per una grande passione che continua. Mi piacerebbe diventare un allenatore, ma ora è il momento di porre le basi per questo progetto, quindi sotto con il settore giovanile e la collaborazione con la prima squadra”.

Hai qualche pensiero speciale?: “Voglio ringraziare mia moglie che mi è stata molto vicina in questi momenti difficili e che mi ha aiutato a prendere la decisione migliore. Naturalmente non posso che dire grazie anche alla dirigenza per quanto dimostratomi e per la chance concessa: non so quante società si sarebbero comportate allo stesso modo. Penso che da altre parti mi avrebbero stretto la mano e rimandato in Brasile”.

De, so che ci tieni:“Sì, vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato nel mio percorso del mondo del futsal. Dal primo all’ultimo allenatore, tutti i miei compagni di squadra di tutti questi anni, anche gli avversari, le società in cui sono stato, la Nazionale Italiana. Un saluto speciale va a mio papà, che purtroppo no c’è più. E’ stato lui ad avvicinarmi allo sport ed in modo particolare al calcio a 5”.

GRAZIE DE

Lorenzo Lombardi