L’Asti Calcio e il Progetto Etica e Sport: “la famiglia scende in campo” (2)

8 novembre 2012 | 16:25
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L’Asti Calcio e il Progetto Etica e Sport: “la famiglia scende in campo” (2)

Due aule del Polo Universitario Astiss si apprestano ad essere riempite dalle famiglie dei calciatori da una parte e dai giovani galletti dall’altra. La prima serata, infatti, prevede la relazione di Don Aldo Rabino e del Dott. Francesco Valente per le famiglie e i dirigenti sportivi; mentre per i giovani calciatori lezioni di teoria su tecnica e tattica.

Abbiamo avuto il piacere di fare una bella chiacchierata con colei che ha organizzato il progetto  per la società biancorossa, la dottoressa Maria Letizia Viarengo.

Dottoressa da chi nasce l’idea di questo progetto?

Dalla nuova dirigenza dell’Asti Calcio nelle persone del Presidente Pier Paolo Gherlone e del Vice presidente Elio Testa, che puntano molto sull’aspetto etico ed educativo dello sport. Io non ho fatto altro che raccogliere le varie sensibilità e le messe nel progetto, avendo anche una  buona conoscenza dell’ambiente del calcio, perchè in famiglia ho sempre avuto parenti che hanno giocato ed essendo,  ora, madre di giovane calciatore.

Quali obiettivi si pone il progetto?

Il calcio, come tutto lo sport in generale, deve insegnare ai ragazzi a diventare uomini, prima ancora che calciatori o sportivi affermanti; bisogna imparare a stare in gruppo, impegnarsi al massimo e anche imparare a perdere. E’ fondamentale che i ragazzi si approccino allo sport con questi principi, perchè sicuramente ne beneficeranno nella vita; il principio che la società Asti calcio vuole trasmettere è “costruiamo uomini e non calciatori”. 

Andando nello specifico, la prima serata è rivolta alle famiglie:

Sì, questo primo incontro è rivolto a loro. Noi sappiamo quanto viene chiesto alla famiglia, quanto sia l’impegno durante tutta la settimana e proprio per questo vogliamo coinvolgerla ed incentivarla affinchè questi loro sacrifici siano ripagati soprattutto nella crescita etica e morale dei propri figli. Penso proprio che l’intervo di Don Aldo Rabino, con la sua enorme esperienza nell’ambiente in una realtà come quella del torinese, saprà toccare le giuste corde per coinvolgere con il suo intervento le famiglie presenti.

In chiusura dottoressa Viarengo, quali sono i prossimi passi del progetto?

In verità è un progetto fuori dalla regole, nato con delle idee a cui mano a mano che si va avanti se ne  aggiungono altre, per quanto riguarda il progetto di Etica e Sport ci sono in programma altre due serata, una con un nuovo intervento di Don Aldo Rabino e una ancora da definire in cui il relatore sarà Giancarlo Camolese; inoltre vogliamo introdurre la figura di un educatore per i ragazzi che si fermano nel convitto dell’Asti Calcio. Speriamo di diventare un esempio per tutti e che anche altre realtà dell’astigiano possano intraprendere un percorso come questo.

Luciano Baracco