Silvia Ravina:”Sugli impianti sportivi, basta parole, servono azioni concrete!”
“Abbiamo letto con attenzione, da operatori del settore cui siamo, l’articolo: “Problema palestre, Cardona lancia SOS alla Parodi“.
Ci vengono da fare alcune notazioni e riflessioni che riteniamo corretto portare a conoscenza degli astigiani, quanto meno di coloro che si occupano di sport e ne seguono le vicende. Da giugno 2009, gestiamo la Piscina Comunale di Asti, non pensiamo di essere esenti da critiche e molte ci sono state fatte, crediamo però di avere agito al meglio delle nostre capacità e possibilità, dateci dalla situazione, anche per noi contingente.
Ci sembra giusto evidenziare che, la piscina comunale va in gara nella primavera del 2009 con un bando della passata amministrazione per la durata di soli 3 anni e mezzo, periodo che toglie ogni possibilità di investimento a qualsiasi privato, tolto il traghettare un sistema gestionale già in essere. In questo periodo e con lo svilupparsi di questa fantomatica crisi alle porte, ci aggiudichiamo la gestione e possiamo vantare di aver consentito all’Amministrazione comunale (periodo 1° giugno 2009 – 31 dicembre 2011) un risparmio complessivo di oltre 1 milione di euro, dati alla mano, riscontrabili in qualsiasi momento.
Non solo, le attività praticabili in Piscina non sono state soggette a nessun aumento tariffario, perchè, a detta dell’Amministrazione passata, non sarebbe convenuto ritoccare le tariffe (se non aggiornandole all’ISTAT) essendoci un gestore privato. In più, le società di nuoto, godono per l’intero periodo della gestione in essere, di uno sconto del 50% sull’affitto degli spazi acqua, che gli consente una tariffa super-agevolata, rispetto a qualsiasi altra disciplina sportiva. Sconto deciso e praticato dal gestore. Eppure i costi sono aumentati anche per noi ma il risparmio per l’Amministrazione è continuato, le domande che sorgono spontanee sono due: se l’Amministrazione avesse investito quei denari risparmiati sullo sport a che punto sarebbe oggi la situazione?
La nostra Associazione come ha fatto a continuare a gestire?
Abbiamo e stiamo, quotidianamente, studiando strategie alternative, sia per risparmiare e ridurre i costi dei consumi, sia scervellandoci per cercare di attrarre più risorse, anche se il momento non è dei più favorevoli. Conosciamo e capiamo le difficoltà di tutti, ma non rientrando nel nostro modus operandi, non abbiamo chiesto a nessuno, di capire le nostre, che assicuriamo, esistono. Ci siamo assunti un onere, un rischio, lo stiamo portando avanti con grande fatica. Gestiamo anche altri impianti comunali, dove le tariffe sono aumentate e le società sportive non riescono più a pagare perché non hanno risorse tali, forse, da compensare gli aumenti, anche se molto ci sarebbe da dire, su questo argomento.
E come facciamo?
Andiamo a cercare credito per mantenere aperti gli impianti, perchè crediamo nel futuro, è obbligatorio farlo e pensiamo che il momento difficile possa e debba passare. Diamo lavoro a circa una ventina di persone, dietro una ventina di famiglie, poco o tanto, facciamo del nostro meglio.
Ringraziamo Cardona, per il suo impegno in Provincia, ringraziamo la Parodi per cosa potrà e riuscirà a fare nello sport, ma non ci servono solo parole, ci spiace, abbiamo bisogno di strategie per il futuro, che né le Amministrazioni passate né quelle di oggi sembrano in grado di darci. Non chiediamo garanzie ma auspichiamo una visione, un progetto e un disegno complessivo di cui far parte e in cui siamo totalmente disponibili a collaborare, perchè ci siamo anche assunti oneri che non ci competevano e l’abbiamo fatto capendo che il sistema pubblico era in difficoltà.”
Crediamo nella capacità di un territorio di fare sistema al di fuori degli steccati ideologici. In questi ultimi anni e mesi, abbiamo sollevato quesiti, richieste e disegnato strategie nel nostro piccolo, ma di risposte poche e gli slogan, ahimé, come dall’articolo in questione, sono ancora molti e non crediamo sia più il tempo. Forse le responsabilità, o almeno non tutte, non sono di chi ci amministra oggi e non intendiamo puntare il dito verso nessuno, ma se siamo arrivati a questo punto, qualche motivo ci deve pur essere.
Crediamo sia possibile cambiare, ma è necessario mettere da parte piccole schermaglie, occorre una riflessione complessiva sul futuro, da cui discendano riflessioni che generino operazioni concrete, perchè di parole e solo parole, non è più il tempo.
Silvia Ravina e il Consiglio Direttivo Sportevolution Polisportiva ASD
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