Donne alla carica nell’atletica astigiana

10 gennaio 2013 | 12:27
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Donne alla carica nell’atletica astigiana

Con la recente elezione di Silvia Binello come nuova Presidente della Vittorio Alfieri Asti, le donne hanno monopolizzato la carica di numero uno all’interno delle società affiliate FIDAL con sede in Asti.

La Binello va infatti ad aggiungersi a Gianna Castiati, presidente della sezione podismo del D.L.F. oltre che icona del Karate astigiano, a Mariuccia Coppo, presidente dell’ASD Gate Cral Inps e Ninni Sacco Botto, confermata per il terzo anno alla guida della Brancaleone Asti.

Le donne astigiane non si accontentano più solo di praticare sport, ma anche di dirigerlo. E nei migliore dei modi. Ma cosa significa essere presidenti di una squadra di atletica leggera?

L’abbiamo chiesto a Ninni Sacco Botto che, al suo terzo mandato, avrà l’onere e l’onore di guidare la Brancaleone nell’anno in cui cade il quarantennale della fondazione.

“Essere presidenti di una società di atletica è un’esperienza fantastica, un grande impegno pieno di soddisfazioni, ma non certo privo di momenti delicati” ci spiega la Sacco Botto che, nel novembre 2010, ha raccolto il testimone dopo 16 anni di gestione di Maurizio Fiora.

Gestire una società di atletica non è solo un discorso meramente sportivo, soprattutto nelle società astigiane, in cui sono tesserati moltissimi atleti master. Non si può parlare solo di risultati.

“Quello che vedo – sottolinea a tal proposito Ninni – è un fortissimo stimolo a continuare a dare il mio meglio: la squadra continua a crescere, gli atleti si impegnano moltissimo, sia a livello agonistico che a livello di amicizia, contribuendo a rendere la squadra forte e coesa. Significa, credo, che la formula è quella giusta!”

Presiedere una società di atletica è un compito molto impegnativo, soprattutto a livello burocratico, con il sistema FIDAL che è diventato sempre più complesso e comporta responsabilità a livello personale decisamente gravose.

Eppure c’è chi si assume tali rischi, per il bene dello sport.

“Mi diverto molto – assicura la Sacco Botto – a cercare sfide nuove nelle quali coinvolgere la squadra, e in questo i consiglieri della “Branca” sono davvero vulcanici e molto attenti ad individuare nuove gare. Tutto questo significa però un grandissimo lavoro dietro le quinte, mille problemi ma anche mille soddisfazioni e mille opportunità che aiutano a trovare i giusti stimoli per continuare un’attività che assorbe moltissimo tempo ed energie.

In tutto questo, non bisogna dimenticare che le “Presidentesse” astigiane sono donne, che aggiungono l’impegno di dirigente sportivo all’attività lavorativa classica e agli impegni familiari, con cui devono mediare, alla ricerca di un equilibrio che permetta di non rinunciare a sè stesse.

“Durante il giorno – spiega infatti la numero uno della Brancaleone – mi occupo del mio lavoro, che mi assorbe moltissimo tempo e moltissime energie. Il tempo che dedico alla squadra è letteralmente rubato a me stessa, rinunciando a qualsiasi altro mio interesse, trascurando la mia casa e la mia famiglia, perdendo un po’ troppe ore di sonno. 

Rinuncio anche alla mia corsa, e questa è sicuramente la cosa che mi dispiace davvero di più (e per chi ama la corsa, dover dare la precedenza ad altro è spesso molto frustrante, ndr). Mi alleno pochissimo e alle gare – che sono un fondamentale momento di incontro con i “miei” atleti – mi dedico a loro e sistematicamente il momento della partenza mi coglie di sorpresa e mai pronta a correre davvero. Ma a questo ho trovato una soluzione: ogni tanto scappo di nascosto e vado a gareggiare da sola in qualche posto lontano: corro solo per me e mi diverto ancora tantissimo!

Claudia Solaro