100 anni fa il record mondiale delle sei ore stabilito dall’astigiano Giovanni Gerbi

20 novembre 2013 | 12:24
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100 anni fa il record mondiale delle sei ore stabilito dall’astigiano Giovanni Gerbi

Tra le sue varie imprese si ricordano l’arrivo in solitaria della Milano-Torino del 1903 (mezz’ora di vantaggio dal secondo, prima ancora che fosse issato lo striscione del traguardo), la partecipazione al Tour de France del 1904 (primo italiano nella storia), la vittoria del Giro di Lombardia del 1905 (dopo una sosta di 20 minuti per un indicente accaduto proprio nella sua Asti) e la partecipazione, nel 1909, al primo Giro d’Italia (considerato il favorito, subì una caduta subito dopo la partenza che ne condizionò l’intera partecipazione). Da ricordare anche la vicenda del 1907, durante la prima Milano-San Remo, in cui trattenne Garrigou, dopo essere stato volutamente raggiunto in testa. Strinse infatti un accordo con il compagno di squadra Petit Breton, vincitore della corsa: si spartirono la cifra di 15 lire al chilometro (289 i Km totali) offerti dalla Bianchi in caso di vittoria del francese, contro le sole 2,50 lire che sarebbero andate all’astigiano.

Esattamente cent’anni fa, il 20 novembre 1913, il ventottenne Giovanni Gerbi ottenne però uno dei più grandi risultati della storia del ciclismo: il record mondiale delle sei ore in pista. Il Diavolo Rosso scese sulla pista della Cascine di Firenze e, dopo una partenza ineccepibile, migliorò il record delle tre ore, portandolo a 110,368 Km.

Una crisi lo costrinse a fermarsi, ma con grande determinazione, dopo le opportune cure, rimontò in sella alla sua bicicletta. Chiese insistentemente musica di accompagnamento al termine della quinta ora, quando risultava dietro di circa 3 chilometri dal record da battere. Un pianoforte reperito di corsa nel vicino Circolo Sportivo, suonato da un militare piemontese che, tra valzer e canzoni napoletane, strimpellò anche la marcia dei bersaglieri, lo sostenne negli ultimi minuti di corsa. Con il sottofondo di quelle note che lo caricarono, Gerbi superò la rottura di una ruota (fu costretto a sostituire la bicicletta) e stabilì il nuovo record del mondo delle sei ore. Percorrendo 208,161 Km, migliorò di 746 metri il primato del tedesco Richard Weise conquistato appena 20 giorni prima, proprio alle Cascine di Firenze.

Quel risultato fu uno degli ultimi di interesse della carriera di un campione indimenticato, rimasto in attività per qualche altro anno, fino all’età di 56 anni, quando vinse ancora il Giro del Monferrato per Veterani (1941). Si dedicò per anni alla produzione di biciclette e alla gestione di una società ciclistica giovanile, proprio a lui intitolata.
A 59 anni dalla sua scomparsa, avvenuta all’età di 69 anni, il mito di Giovanni Gerbi “vive” ancora, soprattutto nella via di Asti a lui intitolata dove sorgono la piscina comunale, il Palasport e il campo di atletica.

Alessandro Sacco