Flavio Gulinelli di passaggio nella sua Asti tra campionato russo e nazionale slovacca

5 dicembre 2013 | 14:04
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Flavio Gulinelli di passaggio nella sua Asti tra campionato russo e nazionale slovacca

Dopo varie esperienze in giro per l’Italia tra serie A1 e serie A2 (Latina, Vibo Valentia, Castellana Grotte, Cuneo, ecc.) ed altre con squadre estere (Salonicco, Ankara, Atene) e con le nazionali di Austria e Portogallo, il tecnico astigiano è attualmente l’allenatore dell’Ural per il più importante campionato russo.

Non è l’unico italiano ad essere “emigrato” in Russia: oltre al suo preparatore atletico Giovanni Rossi, ci sono anche coach Ferdinando De Giorgi e il suo vice Nicola Giolito (al Fakel Novy Urengoy) e Alessandro Piroli con il ruolo di assistant coach nel Nizhny Novgorod. La delegazione azzurra è completata da due atleti: Dragan Travica, in forza al Belgorod, e Valerio Vermiglio, anch’egli al Fakel.

Nelle file dell’Ural, allenato lo scorso anno da Angiolino Frigoni, Flavio Gulinelli ha a disposizione due giocatori stranieri noti in Italia per esperienze passate: il serbo Nicola Kovacevic e il tedesco Bjorn Andrae.
Ad allenare in Russia c’è anche Vladimir Alekno, ex atleta della Voluntas di Asti, che guida il team dello Zenit Kazan, uno dei più forti del campionato, attualmente primo in classifica.

In questa parentesi italiana, Gulinelli ha espresso soddisfazione per i primi mesi di lavoro nella realtà russa: “Attualmente questo è a livello mondiale il campionato con la qualità più alta: raccoglie gli stranieri migliori che in questo momento non riescono più a giocare in Italia e la Russia è un paese che ha una qualità considerevole di giocatori.

Per me è una sfida importante a livello professionale, al di là dei problemi ambientali o legati alla lingua – ha commentato il coach astigiano – Ufa è una città abbastanza grande in cui la pallavolo è poco radicata: non ha molto seguito e poco pubblico. Questo è uno degli aspetti su cui il club dovrebbe lavorare di più, oltre a quelli legati all’impianto che non è competitivo: è uno dei motivi per cui la società ha scelto di rinunciare a prendere parte alla Champions League di questa stagione. Nel volley russo, rispetto a quello italiano, ci sono differenze dal punto di vista dell’organizzazione: i club sopravvivono in strutture vecchie e non completamente funzionali. Ciascuno si deve organizzare in proprio. E’ differente il concetto di club anche per gli strumenti di autofinanziamento”.

Sotto la gestione Gulinelli la formazione dell’Ural ha finora partecipato alle fasi preliminari della coppa di Russia, raggiungendo la qualificazione alle final six, in programma a gennaio. Nelle prime quattro gare di campionato ha conquistato una vittoria e subito tre sconfitte, trovandosi ad occupare l’undicesimo posto della classifica, appunto con tre punti in tasca.

Il livello del campionato è mediamente alto: la nostra non è una squadra di primissima fascia perché la società arriva da problemi di natura economica. Ha rischiato infatti di non partecipare al campionato e la squadra è stata costruita all’ultimo, ma è comunque di medio livello. L’obiettivo che mi piacerebbe raggiungere è la qualificazione ai playoff con la partecipazione alle prime fasi. Già la qualificazione in Coppa è stata una sorpresa”.

Durante la sua permanenza ad Asti, Flavio Gulinelli ha assistito ad alcune gare ed allenamenti dell’Hasta Volley, la formazione di serie B1 maschile allenata dalla moglie Oriana Arduino, e ad altri impegni delle squadre del vivaio. “Sono andato a vedere la partita dell’Under 19 a San Mauro Torinese e quella giocata contro Cuneo, oltre a diversi allenamenti della prima squadra – ha aggiunto -. Credo che per Oriana sia un’occasione di confronto. Ho visto troppo poco, ma credo che la società e lo staff tecnico abbiano fatto una scelta coraggiosa. Mi auguro che abbiano la forza di sostenere questa strada fino alla fine. I progetti sulla carta sono interessanti, ma bisogna riuscire a realizzarli”.

Nelle scorse settimane, proprio durante la sua permanenza ad Asti, Flavio Gulinelli è stato intanto nominato allenatore della nazionale slovacca. “Parteciperemo alle qualificazioni per i Mondiali del prossimo anno – è il commento del coach -. In ambito professionale la considero un’esperienza importante e interessante: il club mi ha dato l’autorizzazione per lavorare anche con la Slovacchia perché è una possibilità di crescita che può interessare anche l’Ural”.

Alessandro Sacco