Margherita Grosso, passato e presente del podismo Astigiano

24 dicembre 2013 | 08:06
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Margherita Grosso, passato e presente del podismo Astigiano

Dopo molti anni di separazione anche per Margherita Grosso è stato il 2013 l’anno del suo riavvicinamento all’armata Bianco e verde , la Brancaleone, che nel suo 40° compleanno ha potuto festeggiare con due importanti ritorni quello di Margherita e di Cinzia Passuello e la nascita di una nuova leva come Gabriele Gagliardi.

Nel suo anno di ritorno in “Branca” Margherita conquista numerosi piazzamenti di categoria tra cui lo splendido secondo posto assoluto alla durissima Acqui-Cimaferle, il terzo posto assoluto alla Mezza Maratona di Torino, e nel finale di stagione il titolo regionale di categoria conquistato al Giro Podistico di Pettinengo.

Ma la storia di Margherita parla di un’atleta che ha saputo vestire la maglia azzurra ed è ancora tuttora detentrice del primato provinciale sulla distanza regina della maratona, migliore atleta femminile di sempre con 16,590 km percorsi nella staffetta 24×1 ora.

In questa intervista ripercorreremo la sua storia di atleta di dalla nascita della sua passione per il podismo, alla maglia azzurra , sino ad oggi.

Parliamo degli inizi come hai cominciato, perché hai scelto il podismo come sport?

Un ragazzo mi disse che avevo il grasso da fare le saponette……iniziai così, quasi una sfida per dimostrargli che non ero solo ciccia…….cosa dici? Devo Ringraziarlo?

Beh indubbiamente si, visto i successi ottenuti! Qual è stata la tua prima gara?

La mia prima gara è stata naturalmente la 24X1h!Quella del 1980, corsa all’una di notte, percorrendo 10 km e 400 m…E che fatica farli!!!

Racconta della tua esperienza azzurra, grazie a quali risultati sei stata convocata? cOsa ti ha portato a livello di bagaglio di esperienza?

Penso che per un atleta indossare la maglia azzurra sia uno dei traguardi più importanti da raggiungere. Sono stata convocata per essermi ben difesa nelle corse in montagna, io che patisco decisamente la salita! Ma per mia fortuna,la montagna non è solo salita, dall’alto bisogna sempre scendere e qui, nelle discese, ho potuto dire la mia!Così sono stata convocata per il campionato Europeo in Polonia e che emozione indossare quel body azzurro con su scritta Italia, lo tengo gelosamente in un cassetto, tutto consumato ma sempre bellissimo!

Belli i raduni con gli atleti della nazionale, fatti a seconda della stagione al mare o in montagna. Lavorare insieme ci univa per raggiungere la vittoria di squadra. Sono ricordi indelebili ed ogni tanto sogno gli album fotografici che testimoniano questo periodo ed un sorriso mi affiora sulle labbra!

Sei ancora detentrice dei record provinciale sulla maratona e in campo femminile hai coperto la massima distanza alla 24X1 h cosa provi?

Non pensavo che la distanza corsa nella 24X1 h targata 2000 diventasse un record così longevo. Sono 13 anni che tiene duro, ma i record sono fatti per essere abbattutI, prima o poi qualcuna ci riuscirà. Il tempo sulla maratona mi riempie d’orgoglio perché ho lavorato sodo per ottenerlo e ho corso la gara in perfetta solitudine e i maratoneti sanno cosa significa.

Dopo anni di assenza sei tornata in Brancaleone come hai trovato la squadra? Ti piace questa nuova Branca?

Ho trovato una squadra diversa, rinnovata, se vogliamo svecchiata, con stimoli interessanti. Se un atleta vuole crescere è l’ambiente giusto, la competizione non manca.

Parliamo del 2013, qual è stata la gara che ti ha emozionato di più, e quale è stato il tuo risultato che più ti ha soddisfatto?

L’Acqui Cimaferle, corsa quasi tutta insieme a te, è stata la gara che mi ha emozionato di più e il risultato finale, sia in termini di tempo che di posizione, non era certo aspettato, quindi con una gara ho risposto ad entrambe le domande.

Quanto dedichi alla corsa in settimana? Come ti alleni? Cosa consiglieresti ad una persona che ha appena cominciato a correre?

Se posso corro tutti i giorni, ogni tanto riposo ma preferisco uno scarico attivo ad uno passivo perché il giorno successivo ad un riposo mi sento un po’ incricchiata!Sarà l’età? Non credo, sono sempre stata così…..Qualità poca, anzi fino a non molto tempo fa era nulla, poi, risvegliando il motore, è venuto necessario farlo, vuoi per non annoiarmi, vuoi anche per vedere dove posso arrivare alla giovane età di 50 anni! La cosa che consiglio a chi ha appena cominciato a correre è di non avere fretta. Correre è bellissimo e voler bruciare le tappe con allenamenti troppo intensi alla lunga può solo condurti all’infortunio col risultato di restar fermi al palo a vedere gli altri correre.

Fai altri sport oltre la corsa?

Attualmente una volta alla settimana un po’ di palestra, in passato sono stata costretta causa infortunio a praticare un po’ di ciclismo, ma in linea di massima se posso correre io corro e non cambierei la corsa con nient’altro al mondo!

Matteo Milanese