Quale futuro per il volley astigiano?

19 giugno 2014 | 14:29
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Quale futuro per il volley astigiano?

La situazione del volley astigiano non è però altrettando felice con la retrocessione delle due maggiori squadre e la chiusura del Comitato Provinciale della Fipav.

Volley Doc e Hasta Volley hanno chiuso infatti l’ultimo campionato entrambe in ultima posizione in classifica, rispettivamente in serie B1 femminile per il team astigiano-cambianese e in B1 maschile per quello del presidente Carlo Romano.

Entrambe le formazioni, secondo il regolamento, non hanno diritto al ripescaggio. Sono entrambe condannate, quindi, alla retrocessione in serie B2. Non sono ancora note informazioni sul futuro di entrambe, ma ci sono dubbi su alcune questioni. Non è chiaro infatti se continuerà la collaborazione tra Asti Volley e In Volley per il progetto Volley Doc e, allo stesso tempo, non si sa cosa succederà dell’attività del settore giovanile.

Anche per il settore maschile non sono ancora giunte notizie sul futuro della prima squadra e del settore giovanile dell’Hasta. Entrambe dovranno comunque fare i conti con una situazione economica già difficile, non certo agevolata dalla crisi del momento che si sta abbattendo sempre più sullo sport.

Quella che è però certa, a peggiorare la situazione del volley astigiano, è la chiusura del Comitato Provinciale della Federazione Italiana Pallavolo. Secondo una norma federale, ogni Comitato deve avere almeno dieci società affiliate. Non riuscendo più a garantire questa condizione, il Comitato retto da Nicola Mele è stato infatti abolito nelle settimane scorse ed è in corso la chiusura della sede.

E’ per il momento archiviata l’ipotesi di qualche mese fa, circa un accorpamento con il Comitato di Cuneo. Attualmente la Fipav ha però nomitato un delegato che si occuperà dell’organizzazione dei prossimi campionati e dell’organizzazione di tutte le altre attività in ambito astigiano. L’incarico è stato affidato alla torinese Giulia Cardarelli, componente del Consiglio Regionale della Fipav, cui toccherà quindi rapportarsi con le società astigiane.

Cambia così sensibilmente la situazione di una disciplina che alla città di Asti e al suo territorio ha dato molto negli anni. Si pensi. per esempio, ai grandi successi della Voluntas in serie A1 e A2 maschile, con i marchi Riccadonna e Brondi tra gli Anni ’80 e ’90. Celebri anbche le imprese del Grande Volley, per tre stagioni in serie A2 maschile all’inizio degli Anni Duemila, ma importanti anche le attività delle ragazze dell’Asti Volley, ai vertici dei campionati di B1, oltre ai tanti risultati a livello giovanile arrivati da più parti.

In tempi passati il Comitato Fipav di Asti organizzava campionati giovanili in grado di coinvolgere più società cittadine, ma anche in tanti centri della provincia, come Moncalvo, Canelli, San Damiano, Buttigliera, Villafranca e Castello di Annone.

Ora il futuro pare piuttosto incerto ed invocare con uno spirito di “amarcord” per un ritorno al passato sembra piuttosto improbabile. E’ però lecito sperare che possano esserci nuove opportunità per garantire la continuità di un’attività radicata negli anni, capace di aver attratto migliaia di appassionati e aver “prodotto” grandi giocatori. Si pensino, per esempio, ai vari Andrea Arnaud, Edoardo Rabezzana e, attualmente, Matteo Piano, nati e cresciuto nel volley astigiano e poi balzati ai massimi livelli del volley nazionale.

Alessandro Sacco