Dopo 8 anni, Sergio Tabbia lascia l’Asti Calcio a 5, ma resterà sempre nella storia degli Orange

19 luglio 2014 | 09:24
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Dopo 8 anni, Sergio Tabbia lascia l’Asti Calcio a 5, ma resterà sempre nella storia degli Orange

E la notizia che giunge fa un certo effetto, perché dopo 8 anni ricchi di successi e soddisfazioni, termina l’esperienza di Sergio Tabbia che lo legava al sodalizio presieduto da Maria Cristina Truffa – prima da allenatore per ben 7 stagioni di seguito e dopo da osservatore -, culminato com’è noto con la vittoria di ben 4 campionati consecutivi e le conseguenti 4 promozioni (dal 2006 al 2010) nella scalata che ha portato i nero-arancio dalla C2 all’A nel giro di pochi anni, senza dimenticare gli eccellenti tornei in massima serie e la Coppa Italia conquistata nel marzo 2012 a Padova, nella palpitante finale vinta contro gli acerrimi rivali della Luparense, in quell’indimenticabile e memorabile 4-3 del PalaFabris, decisa e risolta da un magico gol di Raphael Bessa.

«Sono state stagioni intense, non posso far altro che ringraziare la società per avermi dato l’opportunità di lavorare su un progetto vincente e ambizioso. Abbiamo iniziato – prosegue – il nostro cammino in C2 giocando al Giobert, abbiamo agguantato la serie A e riempito di tifosi il Palasanquirico. La squadra è cambiata, sono arrivati campioni che mi hanno aiutato a maturare e migliorare come allenatore» dichiara in uno stralcio d’intervista, riportata dal sito ufficiale della società nero-arancio (fonte: www.asti-garage.it).

Tanti i bei momenti in stagioni impresse indelebilmente nella mente, lasciando lo spazio per il ricordo commosso del compianto Sandro Penna, fra i fondatori del club orange: «Probabilmente la conquista della Coppa Italia di serie A rappresenta l’apice della mia avventura in orange, vorrei ricordare però, più che i successi sul campo, una persona speciale, Sandro Penna. E’ stato un dirigente esemplare, un uomo schietto, determinato, che ha fatto tantissimo per questa società e per me, lo portiamo tutti nel cuore».

Parecchie le belle pagine scritte con l’Asti anche se però, resta un unico neo, quello scudetto mancato due anni fa, quando i nero-arancio furono fermati in semifinale dalla Marca: «E’ una ferita che ancora brucia – sottolinea -, abbiamo dominato il campionato quell’anno, senza mai perdere in regular season e abbattendo tutti i record. Nei playoff – continua -, purtroppo, abbiamo perso la gara subendo tre o quattro tiri in porta. Fu una semifinale sfortunata, ma lo sport è anche questo». Nell’ultima stagione, Tabbia ha svolto il ruolo di osservatore per i piemontesi: «E’ stata una bella esperienza, e sono felice che alcuni dei calciatori che ho visionato siano poi arrivati a vestire la maglia astigiana», aggiunge il coach.

Si conclude dunque, questa duratura e proficua esperienza nell’Asti Calcio a 5, di uno degli eroi e dei personaggi che col suo carisma e la sua impronta ha dato un contributo importante a questa società e che ha lasciato pagine indimenticabili, entrando prepotentemente di diritto, nella storia del club, ma per lui guai a parlare di riposo o anno sabbatico perché si dice pronto a tornare in sella: «Non so ancora dove mi porterà il futuro, – e conclude il mister – sono pronto ad affrontare una nuova avventura con il massimo entusiasmo».

Ora Tabbia è pronto per una nuova avventura, con la serietà, la determinazione e la passione che lo contraddistingue da sempre. Questo ne siamo certi non è un addio, ma un arrivederci. E dunque, non ci resta solo che dire e aggiungere, tanti auguri per il futuro e per la carriera, mister!

Neil Palladino