SportAsti Amarcord: Riccadonna, miti indimenticati sul parquet di via Gerbi

6 luglio 2014 | 08:16
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SportAsti Amarcord: Riccadonna, miti indimenticati sul parquet di via Gerbi

Tra il pubblico presente alle partite, soltanto qualche appassionato di lunga data ricorderà le imprese della Voluntas e pochi altri saranno rimasti incuriositi dalle fotografie appese al bar del palazzetto. Molti però sono del tutto ignari che Asti sia stata protagonista del volley nazionale ed internazionale e che su quel parquet abbiano saltato a rete nomi ancora oggi celebri come Kim Ho Chul, Andrea Zorzi o Andrea Lucchetta.

Bisogna però fare un salto indietro al 1966 quando la società è stata fondata. A creare la Voluntas era stato un gruppo di studenti del Liceo Scientifico con qualche collega del Liceo Classico. Dopo le primissime gare a livello provinciale, la squadra che indossava maglie nero-arancio aveva pian piano scalato le varie categorie per imporsi in quelle regionali e giocare nei tornei interregionali: serie D nel 1971/’72 e subito promozione in serie C.

E’ stato nel campionato 1976/’77 che la Voluntas, allora marchiata Pivato Mobili, ha preso parte alla serie B, all’epoca strutturata diversamente da oggi. L’anno successivo, trascinata dal genovese e azzurro Aldo Marchese, ha conquistato la serie A2. Un cambio di sponsorizzazione, con il sostegno della Gisalumi, e l’arrivo del brasiliano Joao Granjeiro Neto, primo straniero del volley astigiano, hanno dato il via alla corsa per il massimo campionato, culminata con la promozione nel torneo 1979/’80.

Guidata dall’allenatore Nico Cuco, la squadra che intanto aveva acquisito la sponsorizzazione della Riccadonna, era formata da giocatori di esperienza che gli appassionati astigiani ancora ben ricordano e alcuni spesso incontrano. E’ il caso, per esempio, di Paolo Martino, Emil Vatchev, Pier Paolo Peru, Sergio Scaccabarozzi, Enrico Vignetta, Francesco Squizzato. Proprio in quegli anni il presidente Venturini aveva scovato e portato ad Asti il giovanissimo novarese Edo Bonola che ancora oggi frequenta attivamente le palestre astigiane.

Ottava nel primo campionato di serie A1, la Voluntas ha poi chiuso il secondo torneo (1981/’82) in quinta posizione, uscendo al primo turno dei “nuovi” playoff. E’ stato ancora quinto posto nel torneo 1982/’83, stagione in cui è arrivato ad Asti il mitico atleta polacco Aloize Swiderek e in cui il Palasport si è riempito di pubblico per ammirare il Cska di Mosca, mentre era diventata importante la trasferta ad Apeldoorn, in Olanda, per un torneo natalizio.

Nel campionato ancora successivo la squadra si è rinforzata con lo schiacciatore argentino Raoul Quiroga (poi tricolore con la Panini Modena) e con Jordan Anguelov (trasferito poi ad Asti per lunghi anni e diventato allenatore del team, prima di tornare in Bulgaria dove è mancato di recente. Era anche padre di Sveti, recente punto di forza del volley astigiano). E’ stato proprio in quella stagione (1983/’84) che la Voluntas, allenata da Quique Edelstein, ha raggiunto il suo apice: raggiunge la semifinale scudetto, il quarto posto in coppa Italia e prende parte anche alla coppa Confederale.

Con il ritiro di Riccadonna nella stagione successiva il marchio è Bistefani: qualche cambio nel sestetto e in panchina (Tiborowsky), oltre alla pesante comunicazione di non poter più giocare al Palasport, ritenuto inadeguato dalla Federazione. Il risultato è la serie B da cui ripartire per ritornare in alto. Qualche anno di attesa e, finalmente, la promozione in A2 con il nuovo marchio Brondi nel 1989/’90 per quattro stagioni consecutive. Un anno in B e il ritorno in A2 nel campionato 1993/’94 con il marchio Walker Pen e poi una nuova retrocessione per una lenta e inesorabile fine di una realtà ormai in difficoltà tecnicamente ed economicamente, mai dimenticata per il suo glorioso passato.

Alessandro Sacco