La ”Giornata da Ufficiali” di Paolo Iraldi e Marco Amerio alla corte di Peugeot Italia

1 agosto 2014 | 08:02
Share0
La ”Giornata da Ufficiali” di Paolo Iraldi e Marco Amerio alla corte di Peugeot Italia

Il pilota di Mombercelli ed il navigatore di Costigliole d’Asti infatti, vincendo la prima fase del Trofeo Peugeot duemilaquattordici sono stati inviati proprio dalla casa del leone a provare le ultime due creazioni di Souchaux per le corse su strada, la Peugeot 208 R2 e la 208 T16.

Sono da poco passate le otto di Mercoledì 23 Luglio quando, insieme ad Iraldi, Amerio e rispettive compagne si parte da Asti alla volta di Castelnuovo di Garfagnana in provincia di Lucca, luogo designato per il test e paese natale del sette volte campione italiano rally Paolo Andreucci, pilota Peugeot da cinque stagioni a questa parte.

Piemonte, Liguria fino ad immergersi nelle verdi vallate toscane, circa trecento chilometri che non fanno altro che aumentare la curiosità e la carica dei due conduttori in trepidante attesa di mischiarsi tra i blasonati tecnici del leone e di scoprire i segreti dei piloti ufficiali. Giunti a destinazione intorno alle tredici, è il canto del millesei turbocompresso della 208 R5 guidata da Andreucci ad accoglierci insieme alle personalità di Peugeot Sport Italia. Paolo Iraldi si aggira per il paddock quasi come un bimbo al parco giochi, appare persino intimorito ma il pomeriggio tanto atteso sta per iniziare, è giunta l’ora di essere protagonisti: “Sono veramente emozionato, non mi sembra vero, avere avuto questa occasione dalla casa madre è una grande vittoria, io personalmente corro da più di quindici anni con Peugeot ed è fantastico”.

Dopo aver preso parte al briefing con Terenzio Testoni, Product Manager Pirelli ed alle ricognizioni per mettere nero su bianco le note del percorso scelto per toccare con mano i due leoncini, è ora di indossare tute, caschi e salire in macchina, prima prova: la Peugeot 208 R2 per un giusto “Step by Step” verso la più performante 208 T16 il top di gamma della casa francese, vettura utilizzata nel Campionato Italiano, nel Campionato Europeo ed in quello Mondiale WRC2.

Le impressioni dopo il primo giro sulla piccola millesei aspirata sono variegate: “Ha un ottimo assetto, risponde molto bene ed è molto precisa, sia nell’inserimento di curva che in uscita, arrivando dal cambio tradizionale ad H per abituarsi al cambio sequenziale ci vogliono chilometri ma mi sono trovato subito bene, ci piace!” spiega Iraldi.

Positivamente impressionato anche Marco Amerio: “Si tratta di una macchina molto diversa dalla Peugeot 106 con cui abbiamo vinto il trofeo ma ci è subito piaciuta; è impressionante la tenuta di strada e la progressione, non fa una piega! Il motore, con più cavalleria rispetto alla 106 permette di raggiungere velocità più elevate ed accoppiato al cambio sequenziale rende la R2 veramente performante”

Le tornate con la compatta continuano nel breve percorso asfaltato toscano mentre i tecnici attuano le ultime modifiche sulla più performante 208 T16. “La R2 ha un grandissimo potenziale, giro dopo giro ci sembrava di entrare sempre più forte nelle curve e la macchina non si scomponeva minimamente, ottima davvero!” dice Iraldi appena sceso dalla vettura. Amerio, sorridendo: “Ora saliamo sulla 208 T16 R5, il nostro vero premio, con questa bisogna fare attenzione! E’ una macchina completamente diversa, ha esattamente il doppio dei cavalli della nostra 106 poi la trazione integrale, il sistema di antilag, un assetto differente dalla R2, motore turbo quindi con un’erogazione ed uso diverso. Qui si sfrutterà la coppia a bassi regimi, sulle aspirate invece si guida con il motore, come si dice in gergo, in alto.”

Analisi e previsioni a parte si indossa nuovamente la tuta, la 208 T16 attende Iraldi e Amerio; salire in macchina si fa più complicato, si tratta di una vettura professionale e totalmente differente dalla Peugeot 106 N2 e dalla R2 testata precedentemente, intanto il casco è allacciato e le cinture strette al punto giusto. Solamente l’accensione simile alle potenti WRC sognate ed ammirate nel mondiale rally travolge i due astigiani con emozioni a tinte forti, qui si fa sul serio.

Anche il semplice scatto per muoverla diventa difficoltoso, l’erogazione del motore turbo è diversa ed ammutolire la belva è assai facile; dopo qualche tentativo la sensibilità sul pedale della frizione migliora e i due astigiani percorrono i loro primi metri con la integrale francese. Inizialmente il passo è tranquillo, guardingo, poi dopo qualche passaggio viene tutto un po’ più spontaneo e il ritmo si fa più deciso ma sempre molto controllato seguendo la ragione, la poca esperienza sulle R5 e perché no, anche il costo elevato del mezzo.

Scesi, visibilmente controvoglia dalla vettura visti i sorrisi a trentadue denti che spiccavano dai due finestrini durante i passaggi, attendiamo un commento a caldo: “Veramente fantastica, l’abbiamo usata credo al venti percento del suo potenziale ma per noi va bene così, è un’astronave. Con la nostra poca esperienza sulle vetture turbo ed integrali era impensabile portarla al limite” spiega Amerio, lasciando la parola al suo pilota “Concordo con Marco, è un missile! Però persino partire è difficile! Non avevo mai guidato una vettura del genere, cavalli a volontà e il turbo che ti spinge, non saprei neanche che parole utilizzare per descriverla; peccato non averla sfruttata al massimo ma per ora ci basta ed avanza, è un altro mondo dalla mia 106 N2!”

Tolte a malincuore le tute Peugeot messe a disposizione per il test ci gustiamo tutti insieme gli spettacolari passaggi di Paolo Andreucci, anch’esso in terra toscana per una serie di prove con i pneumatici Pirelli rimanendo basiti di fronte alla facilità con la quale il garfagnino inserisce di traverso e fa decollare la 208 T16 in un punto particolarmente veloce del percorso; d’obbligo la battuta: “Passavamo anche noi così, vero?” scherza Iraldi.

Concluso lo show di Paolo Andreucci, è l’ora delle strette di mano e dei saluti a tutti i presenti; intorno alle ore diciannove, tornati in automobile e presa la via di casa si torna alla normalità, alla vita quotidiana, ma, quel pomeriggio in mezzo ai leoni, non si scorderà mai.

Marco Cantarella