Tiago Polido: ”Pronti a lottare per il vertice”

28 agosto 2014 | 16:57
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Tiago Polido: ”Pronti a lottare per il vertice”

Gli orange sfileranno di fronte a giornalisti e supporter, presentando così i molti volti nuovi della squadra. Agli albori di un campionato decisamente interessante, abbiamo fatto un bilancio sulla preparazione con coach Tiago Polido.

Tiago, la rosa è stata rivoluzionata: roster più equilibrato e figlio in tutto e per tutto delle tue idee. Diciamo bene?

“Direi di sì, sapevamo bene che nel caso in cui non fosse arrivato lo scudetto la formazione sarebbe cambiata. Le motivazioni? I risultati, i cicli che finiscono, un ricambio che ci sta e le nuove regole e limiti della divisione, con 6 italiani in panchina. Il nuovo roster è solido, pronto a lottare per il vertice e più equilibrato rispetto a quello dello scorso anno, forse un po’ meno tecnico ma molto solido”.

Quale è stato l’addio più doloroso?

“Ci sono stati addii decisi dalla società e partenze volute da alcuni calciatori, come Lima, Novak e Celentano. Occorre fare la differenza, in ogni caso quando un ragazzo da tutto per molti anni e lascia la società non è mai facile”.

A far compagnia in avanti a Fortino è arrivato Cujec. Come lo descriveresti?

“Attaccante dotato di forza fisica importante, con esperienza internazionale con la Nazionale e una stagione in Spagna con El Caja Segovia. Non ha mai fatto la A, che può essere un vantaggio, ma ha giocato in Italia e credo che per lui sarà più facile adattarsi rispetto a Novak, che era alla prima esperienza nello “stivale”. In caso di emergenza potrà anche darci una mano come laterale”.

Come valuti le gerarchie del campionato?

Tutti sottovalutano la Luparense, che a mio avviso, se tornerà Merlim, sarà da corsa. Pescara avrà meno talento ma grande solidità con Colini, poi c’è l’Acqua&Sapone, team da vertice”.

La possibile rivelazione? Il Kaos di Vampeta?

“I ferraresi sono forti e hanno acquisito un campione, credo che la sorpresa sarà la squadra che verrà presa sotto gamba dall’avversario di turno. E’ un campionato equilibrato”.

Felice per le 11 squadre al via o era meglio partire a 12?

“Non è un problema di numeri, le formazioni possono essere 10, 11, 12 o 14, ma di qualità e serietà. Se tutte le compagini hanno qualità il campionato ne guadagna, si devono invece evitare situazioni come quella dell’anno passato, con l’arcinota cessione di tutti i giocatori della Marca a stagione in corso che ha falsato il torneo”.

Red.