Domani alla cittadella di LungoTanaro l’Asti Rugby organizza una giornata con Diego Dominguez

25 novembre 2014 | 07:27
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Domani alla cittadella di LungoTanaro l’Asti Rugby organizza una giornata con Diego Dominguez

Infatti, dopo il Convegno Rugby & Tartufo del 1 novembre scorso con Munari, Innocenti e Zanovello, che ha riscosso un grandissimo interesse su scala nazionale, sarà niente meno che il mitico Diego Dominguez il prossimo ospite della società astigiana presieduta da Massimo Bonino. Diego sarà ad Asti, presso la Cittadella del Rugby di via Cirio, domani, mercoledì 26 novembre 2014.

Questa il programma della giornata che prevede diversi momenti:

Dalle ore 16 alle ore 17 Diego terrà un allenamento riservato ai Ragazzi che giocano nel ruolo di apertura.

Dalle 17 alle 19 è previsto un allenamento generale ed a seguire il Terzo Tempo per tutti i partecipanti.

Gli allenamenti sono aperti a tutti Ragazzi nati nel 1997, 1998 e 1999 e l’Asti Rugby ha divulgato l’iniziativa presso tutte le società di Piemonte, Liguria e zone limitrofe

Alle ore 20 è prevista l’Apericena con Diego, offerta dalla Società Asti Rugby e rivolta a tutti i Presidenti e Dirigenti dei Club a cui faccia piacere trascorrere una serata insieme a Dominguez

Domínguez iniziò a praticare il rugby a La Tablada (Córdoba), un club nel quale compì tutta la trafila fino alla prima squadra.

A 23 anni, nel 1989, fu convocato per il Sudamericano 1989, che l’Argentina vinse su Uruguay e Cile; dopo una breve permanenza in Francia, in una formazione del Cognac, giunse in Italia ingaggiato dalla Mediolanum Amatori, e successivamente Milan, nome con cui era all’epoca conosciuta l’Amatori Milano sotto la proprietà di Silvio Berlusconi.

Grazie al fatto che sua madre era nativa proprio del capoluogo lombardo, ebbe diritto alla cittadinanza italiana e quindi, nonostante le 2 presenze già assommate nei Pumas, decise di giocare per gli Azzurri. Con la maglia dell’Italia esordì allo stadio Flaminio di Roma in Coppa FIRA il 2 marzo 1991 contro un XV francese nella posizione di tre quarti centro. Il primo test match fu il 21 aprile successivo a Bucarest (Romania – Italia 18-31, stessa competizione. Il C.T. Bertrand Fourcade decise così di includere Domínguez tra i convocati alla Coppa del Mondo di rugby 1991 in Inghilterra.

Sotto la gestione di Georges Coste prese parte alla Coppa del Mondo di rugby 1995 in Sudafrica e fu in campo nella finale di Coppa FIRA 1995-97 vinta 40-32 a Grenoble contro la Francia (20 punti personali, 4 trasformazioni e 4 calci piazzati), che diede all’Italia il primo (e unico) titolo europeo; in campionato, nei sette anni a Milano, vinse quattro scudetti (1990-91, 1991-92, 1994-95 e 1995-96).

A 31 anni si trasferì a Parigi, allo Stade Français, club con il quale vinse due titoli nazionali, nella prima e nell’ultima stagione di militanza.

Il C.T. Massimo Mascioletti lo convocò per la Coppa del Mondo di rugby 1999 in Galles e, successivamente, Brad Johnstone lo schierò per il Sei Nazioni 2000, competizione nella quale esordì portando subito alla vittoria l’Italia: opposti alla Scozia al Flaminio, infatti, gli Azzurri vinsero 34-20 con una meta di de Carli e 29 punti di Domínguez (una trasformazione, tre drop goal e sei calci piazzati).

Nonostante avesse annunciato il proposito di lasciare la Nazionale già alla fine del primo Sei Nazioni disputato dall’Italia, approfittando, per dare l’addio, della platea parigina dello Stade de France per la quale giocava nella sua squadra di club, Domínguez fu convinto a rimanere e disputò anche i Sei Nazioni del 2001, 2002 e 2003; quest’ultimo fu pure l’atto finale della sua carriera internazionale, cui seguì un anno più tardi anche quello definitivo, con la finale del campionato francese, vinto dallo Stade Français sul Perpignano per 38-20 anche grazie agli ultimi 20 punti ufficiali di Domínguez.

Dopo il ritiro Domínguez divide il suo tempo tra Argentina e Francia. Divenuto procuratore e agente, si occupa di gestire i diritti economici degli eventi sportivi; commentatore per SKY Sport (esordì con la Coppa del Mondo di rugby 2007), si impegnò per sostenere la candidatura italiana presso l’International Rugby Board a ospitare la Coppa del Mondo 2015 (poi assegnata all’Inghilterra).

Red.