Fabrizio Bittner: ”Il consiglio comunale ha messo un macigno sul futuro dello sport e dei giovani di Asti”

28 luglio 2015 | 06:04
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Fabrizio Bittner: ”Il consiglio comunale ha messo un macigno sul futuro dello sport e dei giovani di Asti”

“Il Consiglio Comunale con 17 voti favorevoli (per fortuna sono solo 17 in Asti) approva la DCC n. 4 del 3 febbraio 2015, “Servizi pubblici a domanda individuale anno 2015 – provvedimenti” e istituisce lo SPORT di CLASSE.

In una deregolamentazione dei servizi pubblici e in questo caso di quello sportivo, la DCC n. 4 sancisce che le tariffe degli impianti sportivi toccherà al gestore stabilirle (liberalizzate), che il Comune appalterà e sta appaltando impianti dove le manutenzioni ordinarie e STRAORDINARIE sono a carico del privato, ivi compresi tutti i costi di gestione.

L’azione di deresponsabilizzazione dell’Ente è pesantissima, dice: “questo settore, questi servizi non mi interessano più, non ho risorse da mettere, chi li vuole se li può prendere così come sono, metterli a posto e utilizzarli, con quali effetti? Lo SPORT di CLASSE!

Lo SPORT dilettantistico è da sempre un settore NO PROFIT, dove le risorse le hanno spesso messe i privati, le amministrazioni garantivano per certe categorie (perlopiù giovanili) che l’utilizzo degli impianti avvenisse a tariffe agevolate, ciò per contribuire a favorire e promuovere la pratica sportiva giovanile.
In un momento e su un territorio in evidente difficoltà, di sicurezza certo, ma anche di valori: civili, sociali ed etico-morali; dove “l’accoglienza fa bene” e il Comune la promuove in cerca di nuove frontiere sull’integrazione, condivisibili con regole da definire, lo stesso Comune diventa classista sullo Sport.

Lo Sport, i cui valori narrano di storie intrise di possibilità di integrazione, ad Asti, grazie all’indirizzo dei 17 diventerà ad excludendum. Bambino se vuoi fare sport ad Asti te lo devi pagare! Ti devi pagare non solo la palla, la tuta, la borsa, l’allenatore, il tesseramento, la partita, l’arbitro ecc… (che a seconda delle capacità delle società di attrarre risorse – oggi sempre meno – hanno un prezzo) da oggi ti paghi anche la luce del campo, l’acqua, il riscaldamento, la semina dell’erba o il sintetico ecc…, tutte cose che papà e mamma pagano già con le tasse, tu le ripaghi, se vuoi partecipare alla tua crescita sportiva.

Ecco che lo sport lo farà solo più chi potrà permetterselo, solo più chi sarà fortunato da avere genitori in grado di…. Gli altri, quelli che lo sport integrava, ESCLUSI.

Concludo dicendo ai 17, prima, durante o dopo “l’Accoglienza fa bene”, magari ripensate che qualche bambino si salva dalla strada, che a qualcuno vengono date possibilità grazie alla società, (ah la società, si dovrebbe dire) che altrimenti non avrebbe, e se avete la possibilità andate a leggere bene cosa avete fatto e cosa state generando, perché quello che avete messo lì è una macigno sul futuro dello sport e dei giovani di questa città. Qualcuno diceva che 17 porta male. Forse.”

Fabrizio Bittner