Pietro Riva, campione albese dal sangue astigiano

4 agosto 2015 | 06:08
Share0
Pietro Riva, campione albese dal sangue astigiano

Stiamo parlando di Pietro Riva, giovane atleta azzurro che, lo scorso 16 luglio, ha vinto i Campionati Europei Juniores dei 10.000 metri a Eskilstuna, in Svezia, precedendo con una irresistibile volata il tedesco Fabian Gering e il belga Dieter Kersten.

Nonostante sia conosciuto come albese, nelle sue vene scorre molto sangue sportivo astigiano: papà Pierluigi, sportivissimo anche lui, è cresciuto ad Asti, per poi trasferirsi ad Alba, mentre i nonni Gigi e Lalla, Asti non l’hanno mai lasciata.

A distanza di due settimane e mezzo dalla sua prestigiosa vittoria, con la quale ha conquistato le prime pagine di numerosi quotidiani nazionali ed internazionali, abbiamo fatto due chiacchiere con Pietro, sul suo presente, il suo futuro e un tuffo indietro nel passato.

Come ti senti adesso, dopo tutte le emozioni delle ultime settimane?

Sono ancora molto felice ma mi sto concentrando sui prossimi obiettivi.”

E’ cambiato il tuo rapporto con l’atletica dopo questa vittoria così importante? Quali obiettivi ci sono nel tuo prossimo futuro agonistico?

No, per me l’atletica rimane sempre un’attività di svago su cui però concentro una gran parte del mio tempo. Nel futuro immediato cercherò di abbattere i miei personali a settembre, poi arriveranno i cross…”

Chi è Pietro Riva quando non corre?

“Pietro Riva è un ragazzo come gli altri: studia, esce con gli amici, sta cercando di prendere la patente, insomma, un diciottenne normale.”

Si può dire che hai mezzo sangue astigiano nelle vene, qual è il tuo rapporto con Asti e l’astigiano?

“Da piccolo venivo spesso ad Asti a trovare i miei nonni, da qualche anno loro non ci sono più e ci vengo meno, tuttavia qualche volta mi alleno sulla pista nuova di Asti, magari in compagnia del sandamianese di Gorzano Marco Lano oppure con Jido Ed Derraz e Mohamed Hammoudy.”

I tuoi nonni, molto sportivi. Nonno Gigi, tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, è stato una colonna dell’Asti prima e del Canelli poi, mentre nonna Lalla, era anch’essa a suo modo, una sportiva. È stata la prima donna ad Asti a fare una gimcana motociclistica. Cosa c’è dei loro insegnamenti nel tuo impegno come atleta?

“Mio nonno mi ha sempre insegnato che nello sport ci si deve prima di tutto divertire, impegnandosi al massimo. Mia nonna, che è stata la prima donna a correre in vespa, mi ha insegnato a mettere in campo tutta la grinta che si ha dentro.”

Insegnamenti che Pietro ha saputo far fruttare perfettamente nella sua giovane carriera e che sicuramente lo guideranno verso i suoi prossimi importanti traguardi.

Claudia Solaro

Nella foto, di Giancarlo Colombo/FIDAL, l’esultanza di Pietro mentre taglia il traguardo ad Eskilstuna.