Buona la prima per Edoardo Marchisio alla Maratona di Treviso

7 marzo 2016 | 14:29
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Buona la prima per Edoardo Marchisio alla Maratona di Treviso

Un esordio preparato con molta dedizione, che lo ha visto conclude la Treviso Marathon in 2h43’40”, in tredicesima posizione assoluta e al secondo posto di categoria.

Passato un giorno, a mente un po’ più fredda, ma con le sensazioni del post gara ancora molto vive, Edoardo ci racconta la sua maratona, le sensazioni, le aspettative e quello che porta con sè dopo un’esperienza che lascia il segno, nel bene e nel male, nella carriera di un podista.

Edoardo, come hai affrontato la gara, quali erano le sensazioni prima dello start?

Credo di essere giunto sulla linea di partenza con una buona preparazione sia fisica che mentale, nonostante non sia stato facile allenare una distanza così lunga, dato che per motivi lavorativi posso correre solo di sera in settimana, e d’inverno a volte fare 20-30 km alle 8 di sera col freddo non è proprio entusiasmante! Nei giorni prima della gara mi sentivo bene, lo scarico e la riduzione in parte dei km settimanali mi ha rigenerato completamente, mi son sentito rinato. L’ultimo lungo che ho corso due settimane prima della gara di 34 km mi ha dato sicurezza e mi ha fatto capire di essere pronto per affrontare la mia prima maratona.

Seppur all’esordio, ti sarai presentato sulla linea di partenza con qualche aspettativa…

“Parlando di aspettative, beh la prima era quella di concludere la gara e in secondo luogo quello di conoscermi meglio come fondista, di capire effettivamente cosa voleva dire correre 42 km e 195 metri, poi quello che veniva in termini di risultato era tutto un di più.”

Quindi niente “stress da cronometro”…

“In effetti, sono partito regolare al ritmo che sapevo di poter correre per finire la gara in sicurezza, diciamo che ho corso a sensazione fino alla mezza maratona quando ho guardato per la prima volta il cronometro (ho preferito ascoltare me stesso piuttosto che affidarmi subito al cronometro), le sensazioni ottime mi hanno invogliato ad aumentare senza forzare troppo il passo sino al 31° km dove il percorso diveniva più impegnativo. Cosa mi ha dato motivazione costante è stato il continuo guadagnare posizioni in classifica: infatti sono partito intorno alla trentesima posizione per concludere poi tredicesimo assoluto.”

La maratona presenta sempre il conto, a chi prima a chi dopo. Raramente si esce indenni, senza incappare nella crisi dopo il 35° km. Qual è stato il momento più difficile della tua gara?

“Il “muro” l’ho incontrato al 37° km, devo dire che per circa due km ho sofferto: il ritmo è calato e la strada in leggera ascesa ha dato suo contributo, ma la voglia di tagliare il traguardo e concludere la gara è stata troppo forte, perciò sono riuscito a superare la crisi, grazie anche al tifo del pubblico numerosissimo lungo la strada. Tagliare il traguardo è stata un emozione unica e la soddisfazione di aver raggiunto questo obiettivo ineguagliabile.”

Il bilancio di questa tua prima esperienza non può che essere positiva.

“Il mio tempo finale è di 2h43’40”, mi soddisfa a pieno trattandosi della mia prima esperienza sulla distanza. Facendo un’analisi finale capisco dove ho sbagliato, dove è possibile migliorare e quali accorgimenti adottare in un’occasione futura. Una cosa è certa: è stata un esperienza fantastica che mi ha fatto maturare e capire che non si finisce mai di imparare e bisogna sempre ascoltare i consigli di chi ha più esperienza. Spero la prossima volta di essere ancor più preparato e poter migliorarmi su questa distanza simbolo che mi piace moltissimo.”

C’è qualcuno a cui vuoi dire Grazie per la riuscita della tua personale impresa sportiva?

“Devo assolutamente ringraziare il mio allenatore Franco Cipolla, di cui ho moltissima stima, che mi ha seguito costantemente durante questo percorso e mi ha saputo dare consigli sempre utilissimi di cui fare tesoro e un grazie speciale alla mia fidanzata che mi sopporta e mi sostiene sempre in ogni competizione!”

s.c.