Il Sei Nazioni e quell’attesa che cresce

13 dicembre 2016 | 10:16
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Il Sei Nazioni e quell’attesa che cresce

E questo perché, nella mente della maggior parte delle persone, il collegamento tra la palla ovale e lo storico torneo è un qualcosa di immediato e quasi scontato. E allora ecco che il conto alla rovescia per la prossima edizione è già partita da un pezzo. Mancano poco meno di due mesi, ma l’attesa cresce sempre più. Difficile spiegare e capire perché. Ma è una sorta di curiosità che ci affligge e ci tortura. Almeno fino alla prima partita. Ma, parlando di cose concrete e reali, cosa dobbiamo attenderci dal Sei Nazioni 2017? Proviamo ad analizzarlo e scoprirlo.

Innanzitutto va subito detto che ci sarà un’importante novità. Ci stiamo riferendo all’introduzione del moderno sistema di punteggio, già inserito nelle regole di altri tornei rugbistici, ma che fa in questa competizione il suo debutto ed esordio ufficiale. Per il momento, in realtà, si tratta di un test. Poi si vedrà. In che cosa consiste? Davvero molto semplice.

In parole povere, chi vince conquista 4 punti, ma se segna quattro o più mete ottiene un punto di bonus aggiuntivo. Chi perde non conquista punti, ma se segna almeno quattro mete o perde con sette o meno punti di scarto ne conquista uno. Se perde con un gap inferiore agli 8 punti e segna quattro mete i punti di bonus sono due. In caso di pareggio invece i punti sono 2, con un punto di bonus se si segnano quattro mete. Inoltre, il Board del 6 Nazioni ha deciso di dare 3 punti in classifica extra a chi vince tutte le partite, garantendo matematicamente la vittoria del Torneo.

Abbiamo esaminato vari meccanismi per individuare quello che avrebbe funzionato meglio, viste le caratteristiche uniche e il formato dei nostri Tornei. Dovevamo essere sicuri che il sistema di punti bonus prescelto fosse quello giusto per una struttura già consolidata come quella dei nostri Tornei e costituisse un sostanziale miglioramento rispetto alla situazione attuale. Siamo convinti che il sistema che abbiamo deciso di testare sia il più adatto ai nostri Tornei e siamo molto contenti di questa novità. Riteniamo si tratti di un’iniziativa che renderà ancora più interessante il Sei Nazioni per i tifosi, le squadre partecipanti, le emittenti televisive e tutti coloro che hanno a cuore il Torneo, è questo il parere del presidente del Sei Nazioni Pat Whelan.

Ma, parlando di rugby duro e puro, chi è il favorito? Stando alle quote Bwin, verrebbe da rispondere Inghilterra. E d’altronde sono loro i campioni in carica e i detentori del record di vittorie, ben 37, assieme al Galles. E proprio quest’ultimo, che debutterà contro l’Italia e viene dato a 7,50, potrebbe rappresentare il terzo incomodo del torneo. Perché la vera rivale degli inglesi sarà, senza alcun dubbio, l’Irlanda, nonostante dovrà fare a meno di Jared Payne, che ha ricevuto una brutta botta nel test match contro l’Australia ed è alle prese con un infortunio ai reni. La certezza è che comunque si riuscirà a sopperire a questa assenza.

Le altre? Sicuramente il principale obiettivo dell’Italia è quello di evitare l’ennesimo cucchiaio di legno. La Scozia appare assolutamente alla portata degli azzurri. Occhio invece alla Francia. Il movimento rugbistico francese è in costante e in continua e costante crescita. A confermare quest’impressione è la quota non troppo alta (10,00) assegnata ai transalpini dalla suddetta Bwin. Ma non va dimenticato che siamo sempre e comunque nel campo dei pronostici e delle ipotesi. E, vista l’attesa che cresce, si può solo dire che sarà la palla ovale a dare le sue inappellabili sentenze. Come ogni anno. Come ogni Sei Nazioni.