Grande successo di pubblico per il 5° Memorial “Mamma Cairo” vinto dall’Inter, andato di scena al “Censin Bosia” di Asti
Ha riscosso un notevole successo di pubblico e di consensi anche tra gli addetti ai lavori, la quinta edizione del Trofeo Memorial “Mamma Cairo”, torneo riservato alla categoria Primavera nel ricordo della signora Maria Giulia Castelli Cairo, che è andato di scena quest’anno in via del tutto eccezionale presso lo stadio Censin Bosia di Asti, in un impianto nuovo di zecca che ha subito un profondo restyling, grazie ai lavori svolti a tempo di record, che hanno ridato dignità e nuova immagine alla struttura di via Ugo Foscolo.
A trionfare nell’edizione 2017 è stata l’Inter allenata da Stefano Vecchi, campione d’Italia del torneo Primavera in carica, che ha battuto nella finalissima il Torino guidato da Federico Coppitelli col punteggio finale di 4-1, e con la società meneghina che ha iscritto così per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro della storia della manifestazione, diventando così il club con il maggior numero di titoli vinti in questa manifestazione (ben 3).
Nulla da fare per i granata dei promettenti attaccanti Rauti e Bianchi (che si sono messi in gran luce, specie nella sfida vinta venerdì pomeriggio con il Milan), i quali hanno giocato alla pari contro i nerazzurri solo nel primo tempo, passando addirittura in vantaggio con l’ex Celeghin al quarto d’ora della prima frazione di gioco, salvo poi subire la rimonta da un’Inter in cui, la classe e la qualità dei singoli, ha fatto decisamente la differenza, dapprima pareggiando al 37′ con Emmers e poi, dilagando nella ripresa ancora con Emmers per la sua personale doppietta (51′), e infine le reti di Bellkheir al 69′, che riesce a trovare l’angolino alto facendo partire un bolide mancino potentissimo dal limite, e due minuti più tardi, del giovane svedese Odgaard (premiato, tra l’altro, come miglior giocatore di tutto il torneo, ndr), che approfitta della perfetta imbeccata di Zaniolo e riesce a saltare Coppola in uscita.
Il pubblico delle grandi occasioni, c’è stato maggiormente però nella serata di venerdì, quando al Bosia è andato di scena il derby d’Italia tra i nerazzurri e la Juventus allenata da Alessandro Dal Canto, con oltre 1.200 persone accorse a vedere le giovani promettenti promesse delle due squadre, sotto lo sguardo attento del commissario tecnico della Nazionale Italiana, Giampiero Ventura e del mister del Torino, Sinisa Mihajlovic, che hanno seguito con particolare attenzione l’incontro, seduti in tribuna d’onore accanto al presidente granata, Urbano Cairo, al direttore generale dei granata, Antonio Comi e al direttore sportivo, Gianluca Petrachi.
Una gara peraltro che si era decisa già al termine dei primi 45 minuti, con l’Inter che si era già assicurata la vittoria portandosi sul 3-0, grazie ai gol firmati da Sala, Vanhus e Zaniolo. I bianconeri, nell’intervallo correndo ai ripari, hanno così optato per fare una serie di sostituzioni e il tecnico veneto ha inserito alcuni titolari dell’organico tenuti in panchina e, grazie a questa mossa, sono riusciti a rientrare in partita, con la doppietta messa a segno da Olivieri (ai minuti 57′ e 85′), classe ’99, tra gli ottimi prospetti del vivaio bianconero. Il forcing tardivo della Juventus si infrange definitivamente a due minuti dallo scoccare del 90′, quando Tripaldelli compie un fallo netto in piena area su Gavioli, lanciato a rete; l’arbitro assegna il rigore che viene trasformato da Rover, per il 4-2 finale che aveva sigillato una prestazione super da parte dei nerazzurri, che però nella ripresa hanno rischiato in qualche frangente di buttare alle ortiche il risultato. La Juve si è poi rifatta nella finalina di consolazione per il 3° posto, superando il Milan del campione del mondo di Germania 2006, Gennaro Gattuso, battendolo in rimonta per 3-1, nel match disputato allo stadio “Sillano” di Quattordio.
In questa due giorni del torneo sempre molto partecipato, come abbiamo detto, tanti sono stati i volti noti del mondo del calcio italiano, che hanno avuto l’onore e voluto presenziare nel corso delle due serate astigiane: oltre a mister Mihajlovic e al ct dell’Italia, Ventura, il quale è stato letteralmente “accerchiato” da un crogiolo di ragazzini intenti a chiedergli autografi ma anche diversi selfie a cui si è lasciato andare da gran signore, la platea astigiana ha potuto idealmente “abbracciare” anche Gianni De Biasi, che sino a pochi mesi fa era selezionatore dell’Albania che ha condotto alla storica qualificazione agli Europei di Francia 2016 (al suo posto, oggi c’è Christian Panucci, ndr) presente nella serata di ieri della finale, ma anche Gianluca Pessotto in qualità di dirigente accompagnatore della squadra Primavera juventina e l’ex dirigente bianconero Alessio Secco, ma anche qualche tifoso vip granata d’eccezione, come nel caso del giornalista di Mediaset e direttore del Tg4, Mario Giordano e di Massimo Gramellini, penna graffiante del Corriere della Sera, con quest’ultimo che ha assistito alla finalina di Quattordio.
Tornando alla serata di ieri, al termine dei 90 minuti della finale del Censin Bosia, è poi avvenuta così la premiazione delle quattro squadre partecipanti e anche del miglior portiere e del miglior giocatore del Trofeo (oltre al citato Odgaard, è stato premiato Del Favero scelto come miglior portiere della manifestazione, ndr), alla presenza del sindaco di Asti, Maurizio Rasero, dell’assessore allo sport, Mario Bovino e della collega alle Manifestazioni e Politiche Giovanili, Elisa Pietragalla, che hanno seguito interamente la due giorni della manifestazione, a cui si è aggiunta la presenza anche di Aldo Pia, presidente della Cassa di Risparmio di Asti, seduto in tribuna d’onore per l’ultimo atteso atto conclusivo.
Al termine della cerimonia, ha preso poi la parola il presidentissimo Urbano Cairo, che ha voluto ringraziare il Comune di Asti e, in particolare, la società “Alfieri Asti” del presidente Ignazio Colonna, per aver eseguito in tempi così rapidi e stretti, i lavori di ristrutturazione dell’impianto per consentire il regolare svolgimento del Memorial, oltre a un ringraziamento agli astigiani, di cui l’editore alessandrino, ha sottolineato la grande fame di calcio e la passione dimostrata dalla città in questi giorni per questo evento.
Poi, riferendosi a questo torneo, Cairo ha voluto sottolineare con una punta d’orgoglio: “Questo Trofeo è giunto alla quinta edizione – spiega -, e sono contento che dal “Mamma Cairo” siano usciti ragazzi come Cutrone, Locatelli, Caldara ma anche molti dei giovani del nostro vivaio, come il nostro Barreca piuttosto che Bonifazi, Aramu, Parigini, Gnoukouri e Kean – che per altro era del Toro, quindi di origine positiva (sottolinea con un velo di ironia) -, Lirola, Romagna e altri; insomma, è un torneo dal quale escono giocatori che sono davvero bravi e con grande potenziale e qualità – aggiunge -, alcuni dei quali sono poi diventati giocatori di Serie A. Voi giocatori avete la possibilità di dimostrarvi all’altezza della massima serie. Avete dimostrato – prosegue – il vostro valore giocando alla morte, ma con sportività. Il Toro meriterebbe una vittoria in questo torneo? Sì, ma diciamo che siamo troppo eleganti… (ride, ndr)”.
E poi conclude, affermando con una certa soddisfazione: “Mia mamma sarebbe orgogliosa di vedere così tanti ragazzi giocare, mio papà è felicissimo che siamo arrivati alla quinta edizione, un momento di tristezza, certo per lui, ma anche di gioia. Così anche per i miei fratelli, credo sia stato un bel momento di festa, dove ricordiamo una grande tifosa che ha fortissimamente spinto me a prendere il Toro, come tutti sanno, nel settembre del 2005 dopo che si era rischiato l’onta del fallimento”.
Infine il patron granata, ha poi voluto rassicurare i tanti tifosi presenti riguardo al calciomercato e, in particolare, sulla situazione del bomber Belotti, ancor di più dopo le insistenti voci e retroscena degli ultimi giorni che davano il “Gallo” verso il Monaco, al posto del sempre più probabile partente Mbappé: “Il nostro ds Petrachi sa che quest’anno Belotti non si deve vendere. Faremo ancora qualche intervento sul mercato, probabilmente un innesto in entrata – precisa -, però non vendendo nessuno – ha ribadito con convinzione -, per puntare tutti insieme a obiettivi importanti e a quello che sapete”.
Per la città di Asti che ha fatto da capitale italiana del calcio giovanile nazionale, insomma è stato un bel biglietto da visita e una bella vetrina questa due giorni che ha riscosso un successo che era nelle previsioni, con il pubblico che non si è tirato certo indietro ed è accorso in massa, nonostante ancora il clima vacanziero, nell’assistere a questo evento di rilievo nazionale, che ha offerto con questo torneo del buon calcio di qualità, in quella che rappresenta un “unicum” assoluto di questa manifestazione nella nostra città, dato che dal 2018 tornerà regolarmente a disputarsi allo stadio “Moccagatta” di Alessandria, che sta completando gli ingenti lavori di ristrutturazione, a cui è stato sottoposto per l’intera estate. Ora il testimone, a partire dalle prossime ore, passa idealmente al 30° memorial “Ferraris”, intitolato quest’anno alla memoria della compianta Graziella scomparsa nel merzo scorso, e che sino al 6 settembre prossimo vedrà ancora l’impianto di via Ugo Foscolo, prendere la scena con le diverse formazioni della nostra Provincia e regionali, oltre alle squadre Beretti di Torino, Alessandria e Novara, contendersi l’ambita trentennale edizione di quest’anno.
Neil Palladino