Pentathlon Moderno, Olimpiadi 2024: il Bilancio del Direttore Tecnico della Nazionale Andrea Valentini

14 agosto 2024 | 12:26
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Pentathlon Moderno, Olimpiadi 2024: il Bilancio del Direttore Tecnico della Nazionale Andrea Valentini

Quattro anni, anzi tre da Tokyo 2021, che hanno visto il Pentathlon Moderno italiano arrivare dove mai era riuscito prima. I due titoli mondiali e la vittoria in finale di Coppa del Mondo di Elena Micheli, i trionfi europei di Giorgio Malan e Alice Sotero, il titolo mondiale a squadre femminile, il titolo europeo a squadre maschile, i tanti podi internazionali e le quattro carte olimpiche conquistate con Micheli, Malan, Sotero e Cicinelli. Senza dimenticare la quinta qualifica centrata da Alessandra Frezza.

Tre anni intensi culminati nella gioia del parco di Versailles, dove sabato 10 agosto Giorgio Malan ha conquistato uno storico bronzo olimpico, 36 anni dopo. “Il bilancio è sicuramente positivo. Questa storica medaglia olimpica era importantissima per chiudere il quadriennio. Un quadriennio pazzesco come quello che abbiamo vissuto, con risultati incredibili, titoli mondiali, titoli europei, avrebbe perso gran parte del suo significato senza una medaglia olimpica. La medaglia chiude questo ciclo e lo rende unico e incredibile. Quindi è stata importantissima, oltre che molto emozionante. Un vero segno di forza”, spiega il Direttore Tecnico Andrea Valentini.

“A livello di risultati sicuramente avere il bronzo, due quinti posti e un tredicesimo, dimostra che l’Italia è ai vertici mondiali del Pentathlon Moderno. La medaglia non viene da un atleta che un giorno ha azzeccato la giornata giusta, ma era quasi ‘scontata’, perché siamo arrivati con quattro atleti, tutti con possibilità di podio. E il fatto che dopo la gara femminile avevamo il rammarico di non avere preso un’ulteriore medaglia dimostra quanto questa squadra sia diventata forte”, aggiunge Valentini.

“Non posso che ritenermi soddisfatto perchè gli atleti sono tutti cresciuti tantissimo. In campo maschile a Tokyo, tre anni fa, non c’eravamo. Adesso abbiamo due campioni, terzo e quinto, che hanno fatto un miglioramento incredibile. Le ragazze alla fine non hanno centrato l’obiettivo olimpico ma in questi tre anni hanno avuto risultati inimmaginabili“, spiega ancora il Dt. “Sono cresciuti tutti e per questo bisogna ringraziare prima di tutto gli staff tecnici, perché a Parigi avevamo quattro atleti allenati da quattro staff differenti. Quattro staff che in questo quadriennio hanno lavorato benissimo, sono stati grandiosi. Ora ovviamente c’è da lavorare per ricreare un gruppo dietro questi campioni. Probabilmente tutti e quattro continueranno, ma bisogna lavorare per colmare un po’ il vuoto generazionale che ci troviamo dietro di loro. Per questo c’è da puntare sui giovani che stanno crescendo”, aggiunge il Dt.

Un lavoro di squadra che atleti e staff hanno portato avanti con forza e determinazione. E un bilancio che non vede note negative. “Non posso che ringraziare la Federazione che ci ha permesso di fare questo ‘miracolo’, i Gruppi Sportivi che sono dietro i nostri atleti e i nostri tecnici e ci hanno messo a disposizione tutti questi professionisti. Non posso che ringraziare il mio Gruppo Sportivo, le Fiamme Azzurre, che mi ha permesso prima di fare una carriera da atleta e poi una da tecnico, fino ad arrivare a una medaglia olimpica. Fondamentale è stato il grandissimo lavoro svolto dagli uffici federali, nonché il supporto costante avuto dai miei più stretti collaboratori. Faccio degli immensi complimenti a tutti gli atleti e a tutti i tecnici dei vari staff, con una menzione in particolare per Giorgio Malan e per Giancarlo Duranti, che lo ha cresciuto, lo ha portato ad altissimi livelli e lo ha portato all’appuntamento più importante in una forma olimpica”, conclude Valentini.